Turismo nel Salento tra storia ed archeologia

Il litorale sabbioso e sullo sfondo la caratteristica scacchiera della Torre San Giovanni

Il litorale sabbioso e sullo sfondo la caratteristica scacchiera della Torre San Giovanni

Il litorale sabbioso e sullo sfondo la caratteristica scacchiera della Torre San Giovanni

La particolarissima posizione nel Mar Mediterraneo del Salento quale punta estrema della Puglia e dell’Italia intera protesa verso l’Oriente e l’antica Costantinopoli, ha sempre reso questa estesa lingua di terra un autentico crocevia di scambi non solo commerciali.
Le sue coste hanno fatto da ponte tra l’Occidente e l’Oriente sia per le navi che trasportavano merci che per quelle riservate ai passeggeri, ma anche, in circostanze più drammatiche, nel caso degli assedi: è il caso della Battaglia di Otranto, che vide Turchi ed Aragonesi scontrarsi nel 1480 per il predominio del territorio.

Un simile ruolo ha comportato per entrambi i versanti della Penisola Salentina la necessità di proteggersi dalle invasioni straniere tramite fortificazioni e soprattutto torri costiere, che si susseguono ancor oggi su tutti i 250 km di costa e che rappresentano un capitolo importante della storia del Salento.
Fu lo stesso Carlo V a volere queste torri di avvistamento, indispensabili per individuare in tempo il nemico, sotto forma di navi dei predatori o dei corsari che intendevano assaltare le coste.
Esistevano già all’epoca, come retaggio delle età Normanna, Sveva ed Angioina, alcune torri delle quali fu disposta la ristrutturazione. Solo nella provincia di Lecce si contano ben 57  torri, concentrate soprattutto sul versante Adriatico, ma purtroppo molte sono davvero in pessime condizioni e molto rimaneggiate: ne citiamo una molto caratteristica ed ancora nel pieno della funzionalità, anche se con altri scopi: Torre San Giovanni ha infatti la facciata esterna che espone una scacchiera, il che nella sua funzione di faro la rende ancora più visibile.

A conferma di questo ruolo “storico” del Salento c’è il nome di una delle spiagge più selvagge ed incontaminate, la Baia dei Turchi in prossimità di Otranto, che fu il luogo di attracco degli Ottomani proprio in vista della già menzionata Battaglia del 1480: oggi è una spiaggia inserita nell’ecosistema dei Laghi Alimini ed è protetta e salvaguardata dai tentativi di deturpazione, per mantenere inalterata la macchia mediterranea che la circonda e lasciandola libera da ogni concessione edilizia o struttura.
Oggi dopo tante battaglie legali la Baia è tornata ad essere “spoglia” come deve essere per mantenere la sua atmosfera fuori dal tempo. Un soggiorno in un bed&breakfast a Lecce è di certo l’opzione migliore per trovarsi al centro di tanti punti di interesse per chi volesse dedicarsi ad una vacanza di stampo culturale alla scoperta del passato.

Questo si rivela ancor più appropriato se si considera che le tracce storiche rinvenibili in Salento non si limitano a quelle di epoche relativamente “recenti”, perché la storia di questa regione è antichissima ed in grado di entusiasmare anche il turista appassionato di archeologia.
Sono diffusissime ad esempio testimonianze artistiche, sotto forma di graffiti come quelli delle Grotte Romanelli, risalenti ad oltre 12mila anni fa; inoltre, è sufficiente esplorare la provincia di Lecce e quella di Taranto per restare impressionati dagli immensi dolmen e menhir di epoca megalitica, tutti probabilmente di stampo religioso: enormi pietre che rappresentano il passato pre-cristiano di una regione che, dal punto di vista turistico, ha come abbiamo visto una grande varietà ed eterogeneità di offerte, adatte anche a turisti “diversi” dai classici bagnanti.

Ci si può avventurare in escursioni, che siano esse organizzate o autogestite, spingendosi fino alla punta estrema di Santa Maria di Leuca, il punto più a sud dell’intero Salento, per sentirsi ai confini del mondo: non a caso, la locale chiesa di Santa Maria era stata denominata dai romani “de finibus terrae”, per definire il territorio più estremo abitato da cittadini romani.

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