Salento di nicchia: 3 stupende mete poco conosciute

Leuca

Diciamocelo: il Salento è una terra stupenda, magica, elettrizzante… ma sempre più inflazionata. La calca, le invasioni turistiche, il traffico congestionato possono rendere la vacanza un vero stress, specie per chi opta per le località più mainstream e ambite come Gallipoli, Otranto, Porto Cesareo. D’altra parte, la penisola salentina può contare su quasi 150 km di costa, gran parte della quale contraddistinta da un paesaggio marino incantevole, di sabbia o roccia, dal versante adriatico a quello ionico. Volete che non si trovi un angolino di quiete senza rinunciare alle suggestioni locali? La risposta, ovviamente, è affermativa.

Marina di Salve

Salve è un piccolo comune situato a circa 10 km da Leuca, vertice basso del Salento. La sua marina comprende località fuori dal comune che si estendono tra Lido Marini, Torre Pali, Marina di Pescoluse e Posto Vecchio. Intendiamoci, non si tratta di un luogo ameno dimenticato da dio e dagli uomini ma un centro molto fervente e attivo, noto soprattutto per la spiaggia delle Maldive del Salento: ad agosto, b&b, hotel e residence Pescoluse, che accoglie la spiaggia, sono presi d’assalto. Si tratta, però, di un turismo più trasversale, il punto di partenza ideale per partire alle volte delle grotte carsiche del Basso Salento o per esplorare i piccoli e incantevoli paesi dell’entroterra come Specchia e Presicce, in un clima più a misura d’uomo, per famiglie, comitive di giovani e coppie in cerca di una fuga romantica.

Leuca

Impossibile non menzionare Leuca, il vertice meridionale della Puglia. Lì si incontrano le acque ioniche con quelle del Mare Adriatico, si frammentano, si spartiscono l’orizzonte, creando una trasversale che taglia il cielo a metà. E poi il famosissimo faro cittadino, uno dei più antichi d’Europa, sormonta la vista su un panorama con pochi eguali al mondo.

Punta Palascia

Otranto la conosciamo tutti; poi però basta percorrere 6 km verso sud-est per raggiungere Punta Palascia, conosciuta anche come Capo d’Otranto, per aprirsi a un paesaggio d’incanto e al riparo dalle invasioni di massa, nella quiete di una nicchia con finestra sull’universo orientale; nelle giornate più limpide, si gode della vista lontana della costa balcanica, in un confine ideale che divide culture, popoli e storie millenarie.

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