Cosa fare due giorni a Boston


Primo Giorno

Quando si pensa all’America come al “nuovo continente”, ci si convince che esso sia carente dal punto di vista storico ed artistico.

Certo, è difficile sostenere il paragone con l’Europa, ma il passato del New England appare decisamente ricco.

Nel 1614, l’esploratore John Smith percorse la costa del Massachusetts, la battezzò New England e dichiarò che fosse il posto migliore per edificare una nuova colonia. Successivamente, dopo lo sbarco dei Pellegrini a Playmouth nacquero Boston, Rhode Island, Connecticut, New Hampshire e Maine.

Attualmente Boston, capitale del Massachusetts, con i suoi 600.000 abitanti per un’area di 127 Kmq, è il principale centro culturale e commerciale del New England. Insomma, una meta obbligata per chi come noi risiede nella parte nord occidentale degli USA!

Siamo stati a Boston il 19 ed il 20 marzo, ed abbiamo alloggiato al Comfort Inn. Consigliamo vivamente questo albergo a chi fosse intenzionato a visitare la città, sia per le offerte proposte, sia per la pulizia; inoltre, dato che non è possibile raggiungerlo con i mezzi pubblici, fornisce un comodissimo (e gratuito) servizio navetta da/per la fermata della Metropolitana JFK/UMass (linea rossa).

L’auto è un mezzo di locomozione da dimenticare a Boston: si può fare completo affidamento sull’ottimo servizio di metropolitana, che grazie alle sue cinque linee copre l’intera area urbana e godendosi belle passeggiate a piedi.

In Italia abbiamo acquistato un’ottima guida degli USA, ma alle volte preferiamo affidarci al nostro istinto, creando dei nostri personalissimi itinerari.

Così la nostra prima tappa è stata Copley Square, sulla quale si affacciano la Trinity Church, una struttura in stile romanico con stupende vetrate colorate; la John Hancock Tower, con la sua facciata a specchio ed i suoi 226 metri di altezza; la Boston Public Library, che merita una visita per i suoi affreschi, le enormi porte in bronzo e le statue di marmo, ma anche per l’aria di studio intenso che vi si respira; e la New Old South Church, in stile gotico italiano.

Se capitate in questa zona ad ora di pranzo, evitate i vari Burger King & co. e scegliete il Globe Bar & Cafè, che propone invitanti soluzioni di brunch e lunch.

Dopo esservi rifocillati proseguite per Newbury Street, famosa per i suoi negozi di alta moda, le gallerie d’arte ed i ristoranti chic, nonché ottimo collegamento pedonale per il Common Garden ed il Public Garden,  due polmoni verdi all’interno della città che consentono una deliziosa pausa all’aria aperta.

Imboccando la sinistra all’uscita del Public Garden sarà facile raggiungere la Massachusetts State House, centro del governo statale, la cui cupola dorata segna il punto del miglio zero del Massachusetts.

Nella patria del capitalismo e del consumismo fare shopping è quasi un dovere, e in tal caso meglio non perdere Downtown Crossing, un vivace quartiere pedonale pieno di negozi.

Per chi come noi ha piedi robusti, non sarà difficile raggiungere il Quincy Market, e lungo la strada ammirare così la Old State House, che fu sede del governo coloniale inglese, ma che ormai appare sovrastata dai grattacieli del Financial District.

La prima cosa che colpisce del Quincy Market è l’atrio a colonne in stile revival greco, la seconda è il miscuglio di odori al suo interno, dovuto alla presenza di decine di bancarelle di fast food. Ai lati dell’edificio sono presenti, invece, i palazzi gemelli del North e del South Market che contengono boutique, ristoranti ed uffici.

Stanchi? Se la risposta è no, ripercorrete la strada a ritroso, ed arrivati nuovamente a Downtown Crossing proseguite dritto, dove fa angolo il famoso centro commerciale Macy’s, e vi ritroverete prima al Theater District e poi a Chinatown.

Probabilmente urge una pausa, ma niente panico, la capillare catena Starbucks saprà coccolarvi con le sue bevande ed i suoi dolci, specialmente se è una giornata fredda come quella che ha accolto noi.

Come primo giorno direi che può bastare, quindi fate l’ultimo sforzo e raggiungete la fermata Downtown Crossing (linea rossa), dalla quale arriverete direttamente alla fermata JFK/UMass, dove troverete ad attendervi una navetta ogni mezz’ora.

 

Secondo Giorno

Vi siete riposati abbastanza? Bene, perché dopo il primo giorno di tour, la scoperta di Boston continua, perciò mettete scarpe comode, vi aspetta un altro giorno molto intenso!

Un altro pregio dell’albergo dove abbiamo alloggiato è la colazione decisamente abbondante, che permette di iniziare alla grande la vostra seconda giornata a Boston.

Rimanendo sulla linea rossa dopo nove fermate scendete ad Harvard, uscendo dalla metro vi ritroverete a Cambridge, cittadina a sé stante dominata da due Università famose nel mondo: Harvard, appunto, e il Massachusetts Institute of Technology.

Inutile dire che passeggiare all’interno dell’Università di Harvard è un’emozione unica, e sembra quasi di stare sul set di un film, credo sia un luogo imperdibile, soprattutto se si considera che si tratta della più antica Università degli Stati Uniti, e di una delle più prestigiose al mondo.

Nel cuore del campus, caratterizzato da mattoni rossi, c’è il verde Old Harvard Yard circondato dai dormitori studenteschi. Qui si trova la statua di John Harvard, anche detta “Statua delle tre bugie”: Harvard non fu il fondatore bensì il più noto benefattore; la data riportata sulla statua è errata; a posare fu un modello sconosciuto e non il diretto interessato. Ad ogni modo la leggenda narra che toccando la sua scarpa ci si assicuri il successo nella carriera accademica, ma abbiamo anche letto che da qualche tempo gli studenti di Harvard hanno anche un altro rito scaramantico, quello di urinare contro la statua, fate dunque attenzione nel momento della foto!

Uscendo dal Campus vi ritroverete di fronte il Cambridge Common, a suo tempo usato come accampamento militare, e dove ora una pietra segna il punto in cui George Washington prese il comando dell’esercito continentale il 3 luglio 1775.

Ma una delle attrazioni principali di questa zona è senza dubbio Harvard Square, un quartiere pieno di negozi, caffè, ristoranti economici, artisti di strada, e dove si può trovare l’enorme libreria Coop, una delle cui aree è interamente dedicata alla vendita dei gadget dell’Università e delle toghe per i laureandi!

Avvertite un leggero languorino? Nei pressi della libreria c’è un posticino davvero carino, Tory Row, dove in base alla vostra fame potrete ordinare un panino, un’insalata, un secondo, una pasta(?), un flat bread (buona alternativa alla pizza) o semplicemente un caffè.

Ah un piccolo promemoria: negli USA se ordinate un bicchiere d’acqua non solo è gratis, ma i camerieri verranno a riempirvelo ogni qualvolta si accorgeranno che è vuoto!

Se come noi avete nostalgia del mare, correte a riprendere la metropolitana, effettuate due cambi (dalla linea rossa alla linea verde, e dalla linea verde alla linea blu) e dirigetevi alla fermata Aquarium (se doveste trovarvi nel bel mezzo della riparazioni della linea blu non disperate, uscite fuori e scorgerete un bus sostitutivo che vi porterà comodamente a destinazione!), vi ritroverete al fronte del porto, una delle zone più affascinanti della città. Se siete degli amanti non solo dell’oceano ma anche dei suoi abitanti, potrete deliziarvi con la visita del New England Aquarium (il prezzo del biglietto è di $22,95).

Se a questo punto avete bisogno di un break avete due possibilità: l’Hard Rock Cafè, decisamente prossimo alla fermata Aquarium, o se vi rimane ancora qualche energia potete rifare la strada che portava da Quincy Market a Downtown Crossing e fermarvi nella grandissima libreria Borders al cui interno si trova una caffetteria.

Chi è amante dell’arte non dovrà dimenticare di visitare il Museum of Fine Arts, il più grande del New England ed uno dei più grandi degli USA. Al suo interno una collezione permanente di circa 450000 oggetti, che spaziano dai manufatti egizi ai quadri moderni americani, passando per l’arte europea tra cui il meraviglioso “Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?” di Paul Gaguin.

Questo museo, inoltre, è spesso sede di Festival, tra cui il Boston Turkish Film & Music Festival, al quale abbiamo avuto la possibilità di partecipare sabato 9 aprile, assistendo in particolare alla proiezione del film “Love in another language” (qui, come in molti Paesi europei, i film vengono proiettati in lingua originale con i sottotitoli!), ed è stata un’esperienza davvero interessante.

Boston si è dimostrata una città vivace, multiculturale e dinamica, dove chiunque può dare sfogo alle proprie passioni: l’arte, lo sport (Boston ospita due importantissime squadre, rappresentanti rispettivamente il basket NBA e il baseball dell’East American League, i Boston Celtic ed i Boston Red Sox), le passeggiate o le corse all’aria aperta, la musica dal vivo, la lettura, ecc.

Una tappa imperdibile per un itinerario on the road!

 

Diario di Viaggio scritto da Serena Ruggieri, blogger classe 1985 in terra statunitense. Attualmente vive a Manchester, ma è originaria di Salerno. Laureata in comunicazione d’Impresa, ama il cinema, i concerti, la musica e viaggiare!

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